Il Bar “Bazar” e la differenza che c’è tra il tuo locale

ed il banco del mercato del mio amico Cingalese.

Nella mia ultra venteBazarnnale esperienza nel settore del bar, eh si quest’anno saranno ormai 44 anche per me.

un comune denominatore che ho constatato è,

Il bar che ha PIÙ prodotti da vendere del “bazar delle spezie di Calcutta” oppure, del mio amico Cingalese al Mercato di Cervia del giovedì mattina.

 

Visto con occhi non esperti, può sembrare un vantaggio avere molti prodotti da vendere, in realtà può esserlo solo se il criterio di scelta dei prodotti rispondono a 3 regole ben precise:

1) A chi voglio vendere questi prodotti ?

2) Questi prodotti fanno la differenza rispetto ai miei concorrenti?

3) Questi prodotti sono coerenti con ciò oggi faccio meglio?

La storia e l’evoluzione del mio amico Cingalese e del suo banco al mercato

In realtà il mio amico Cingalese, è specializzato in “cianfrusaglie” perciò ha un obiettivo ben preciso, con tattiche studiate che al mercato hanno funzionato benissimo per un bel po di tempo, con queste regole ha fatto campare tutta la sua famiglia per un sacco di tempo.

Lui andava nei Mega Centri all’ingrosso che trovava per lo più al nord d’Italia, nei quali comprava di tutto e di più, quasi tutto di importazione, aveva individuato 3/4 fasce di prezzo entro le quali comprare prodotti che rivendeva al mercato, le aveva definite con l’esperienza da venditore al mercato.

La fascia più alta non superava 1,20 €uro che poteva vendere a circa 5 €uro dopo la trattativa ovviamente perché il prezzo di partenza era almeno 8/10 €uro.

Comprava tonnellate di “cianfrusaglie” di tutti i generi, dalle collane ai bracciali, braccialetti, ai soprammobili portapolvere, agli orecchini alle cinture, agli anelli alle sciarpe ecc. ecc. ecc.

E lui inoltre aveva un target ben preciso (anche se non lo sapeva), cioè un tipo di cliente ben preciso, che non era definito solo dal prezzo, era invece definito da un modo di essere.

Il suo profilo di cliente era:

Il cliente che entra nel mercato una volta a settimana con un budget di denaro e li dentro lo spende TUTTO fino all’ultimo cent.,

Come ti ho spiegato nel mio articolo precedente, se non lo hai letto lo trovi qui, i clienti comprano con la parte emozionale e non con quella razionale…perciò

Quale emozione vuole provare il cliente tipo del mio amico Cingalese?

NO…Non sono solo acquisti compulsivi inutili, ma la sensazione che li dentro al mercato, quel o quella cliente provassero l’illusione per qualche istante che il loro denaro avesse un alto valore che fuori da li non avrebbe mai avuto.

Non è più complicato di così.

Per farti capire meglio ti faccio un esempio.

Hai presente l’atteggiamento delle signore pensionate che fanno fuori centinaia e centinaia di €uro acquistando i gratta e vinci e continuano a farlo?

Ecco la loro compulsività nasce dall’emozione che provano per qualche istante dopo che hanno acquistato i gratta e vinci e prima di grattarlo, per poi scoprire che non hanno vinto.

Spendono una barca di soldi buttati nel cesso per avere un’illusione che dura qualche istante di aver vinto 1.000.000 di €uro.

Il meccanismo mentale dei clienti del mio amico Cingalese è lo stesso.

Vende un’illusione che fa provare un’emozione al suo cliente, che va via contento,

anche perché alla fine gli regalava anche un omaggino!!

Premesso che il mio amico Ajar, questo è il suo nome, sbarcava il lunario e niente di più, ed ancora lo fa ma ad un livello più alto, ad un certo momento si è reso conto che il mercato dove operava era ormai saturo di copie del suo banco così ha cominciato ha subire la CRISI.

Cosa ha fatto Ajar per non subire la CRISI ?

Ha mosso il suo culo secco e si è differenziato da tutti gli altri. FINE

Invece di farimagese come fanno tutti, cioè andare nei Mega Centri all’ingrosso, è tornato dalle sue parti a fare delle ricerche (No non è uno stupido, nel paese dove è nato, sarebbe l’equivalente Italiano di un nostro biologo) e oggi importa artigianato Indiano ed Asiatico per conto suo a prezzi ancora più vantaggiosi, ed i suoi banchi prosperano e lo fanno campare dignitosamente, perché il tipo di cliente a qui si rivolge è lo stesso, ma spostato un po più in alto nella forza di spesa, così almeno può vendere a prezzi più alti rispetto ai suoi concorrenti e soprattutto i suoi clienti non possono confrontare i prezzi perché i suoi prodotti sono U-NI-CI

 

La ricerca della tua unicità, insieme a scelte decise per il tuo locale ti farà uscire da una “empasse”  nella quale forse ti trovi.

I 7 errori verso la tua povertà e quella del tuo locale.

Se sei tra la categoria di baristi che vanno a fare la spesa da soli, dove vanno a farla tutti, questa è più o meno la situazione che troverei nel tuo bar se venissi a trovarti.

  • Il tuo bancone del bar dove servi il caffè al banco dei tuoi clienti per intenderci- è quasi completamente occupato dai seguenti prodotti: Caramelle, cicche (chewingum), durante l’inverno cioccolatini, Barrette di cioccolato, chupa chups. Non dirò le marche ed i formati ma sono le stesse che tutti trovano nei comuni supermercati alla metà del prezzo, e tutti i baristi trovano nei Cash & Carry della tua zona.
  • Appoggiati al muro, ci sono in sequenza: Frigo dei gelati confezionati delle marche più gettonate ovviamente, espositori delle patatine confezionate anche queste tra le marche più gettonate, altri espositori con confezioni più importanti nelle dimensioni di biscotti o cioccolatini di vari tipi, che magari tu potenzi nei momenti tipo sotto le feste, perchè in questi momenti SI VENDE DI PIÙ!
  • Esposte all’interno di in una o più vetrinette frigorifere avute in comodato d’uso dal tuo rifornitore – così i clienti sono più comodi e si servono da soli- ci sono: Coca cola, Fanta, sprite, acqua in bottiglietta da 0,50 cl, qualche birra in bottiglia 0,33 cl ma le marche base non mancano di certo, una birra Nazionale da 3/4 perché dobbiamo accontentare anche chi vuole risparmiare.
  • Se potessi avere la vista ai raggi x e controllare i tuoi freezer troverei: Pasta monoporzionata da microonde -non la vendi e di solito la mangi tu ma se te la chiedono almeno ce l’hai-, Panini surgelati da scaldare all’occorrenza se ti chiedono un panino, Brioches e Paste surgelate da cucinare all’occorrenza se finiscono quelle del pasticcere.
  • Passiamo al reparto dei frigo sotto banco (Succhi di frutta, Bibite in lattina ecc.e cc.). Qui trovo gli stessi succhi di frutta -pure della stessa marca- che usano tutti, le lattine che hanno tutti, più o meno i prosecchi ed i vini che usano tutti, inoltre quando trovo qualche prodotto che potrebbe essere interessante, non mi viene argomentato, non mi viene comunicato il perché dovrei sceglierlo, viene trattato come tutti gli altri prodotti.
  • Passiamo ad un argomento a tutti simpatico…il Cesso. Trovo il cesso senza un minimo di servizi utili, e dico un minimo. Ma ca@@o me lo vuoi mettere uno straccio di appendi giacca dietro la porta del cesso, che se devo Ca@@are non so dove appoggiarla? Me la vuoi mettere una appendi borsa per le signorine? Per non parlare che trovo almeno il 50% dei cessi senza sapone o peggio senza carta igienica o asciugamani, trovo invece questo INUTILE soffione elettrico che dopo che hai finito di usarlo hai metà dell’acqua che avevi sulle mani per terra sotto al soffione e l’altra metà ancora sulle mani!!
  • Visto che i bar li frequento per lavoro, spesso mi trovo a dover utilizzare il tablet per mandare una e-mail o per consultare internet….ergo, siamo nel 21° secolo, in pieno nell’era delle comunicazioni….me la vuoi mettere sto ca@@o di wireless GRATUITA E FREEE nel locale, o aspetti che ci siano le auto alimentate a immondizia e che volano per installarla?

Ora mi calmo!……Scusa…È che scrivendo mi immedesimo a tal punto che ti strozzerei!

Una soluzione per il tuo locale bar che nessuno ti suggerisce

Ti trovi nelle condizioni che ho descritto qui sopra?

I bar tuoi diretti concorrenti sono una fotocopia del tuo?

Beh le conseguenze non tarderanno ad arrivare….se non sono già arrivate!

Il tuo conto in banca è in rosso?

Non paghi regolarmente i tuoi fornitori o fai fatica ad essere regolare nei pagamenti e a turno DEVONO patire le tue problematiche finanziarie?

Sono mesi se non anni che vai avanti così?

Basi il tuo guadagno su qualche spicciolo che racimoli “esentasse”?

Non hai tempo di fare nulla?….nemmeno di una sana dormita o di pensare come uscire da questa situazione?

Bene, allora FERMATI un attimo!

Se questa è la condizione del tuo locale oggi, è meglio che te ne occupi SUBITO, qui sotto ti spiego perché ti ritrovi così.

Non è colpa tua, molte cose nessuno te le ha mai spiegate, perciò leggi fino in fondo e poi valuta.

Oltre a piccole migliorie che potresti fare da subito, la prima cosa che dovresti controllare è la tua marginalità media, una soluzione che puoi mettere in pratica da subito.

L’ 80% dei prodotti che ho menzionato

NON hanno marginalità sufficiente per farti guadagnare.

Te lo spiego meglio con i numeri.

Per avere una sufficiente marginalità e quindi per far profitto,

il margine minimo medio che devi avere è

1 a 4

Cioè compro a 1 vendo a 4.

Non me lo sono inventato, è un calcolo matematico che avrebbero dovuto insegnarti quando hai fatto il corso presso tua associazione di categoria se ne hai una, oppure te lo dovrebbe spiegare il tuo commercialista ed è la somma dei costi prodotto + i dipendenti (o tuo lavoro) + costi di gestione + il tuo profitto.

compri a 1 vendi a 4 rimane una parte che è il tuo profitto cioè il 25% (Lordo)

Questo è la regola per la tua sopravvivenza, se violi questa regola, la tua attività bar non è profittevole, lo devi sapere, è la base sulla quale partire, puoi trovare questa informazione da altre fonti ma nessuno poi di dirà come metterla in pratica.

Quindi una prima soluzione da applicare da subito è:

▶️ Limita al massimo l’acquisto e la proposizione attraverso l’esposizione di prodotti con così basso margine ti costano molto ad acquistarli probabilmente li tieni perché “li hanno tutti” ma non ne vendi a sufficienza per creare profitto.

Prima di entrare nello specifico delle tue marginalità dei prodotti che vendi, abbiamo un’altro problema ancor più importante da risolvere e lo trovi qui sotto.

Parlo dell’essere differente rispetto ai tuoi concorrenti, di cercare la tua U-NI-CI-TA’….lo ha fatto Ajar, lo puoi fare anche tu!

Perché continui a fare le cose che fanno tutti?

Se ti guardi intorno, 8/9 bar su 10 si trovano in queste condizioni, non fanno nulla per cambiare le cose e si lamentano solo della crisi.

Qualcuno una volta mi disse:

” Se vuoi avere i risultati che hai oggi, continua a fare quello che fai !”

” Vuoi cambiare i risultati?”

“Cambia come fai le cose ed i risultati saranno diversi!”

Perciò adesso ho io una domanda da farti

“Sei contento dei tuoi risultati ed in particolare di quelli della tua attività?”

Se la tua risposta è SI, siamo a posto e non c’è bisogno di fare nulla ed io non posso fare nulla per te.

Se invece la tua risposta è NO non lo sono e vorrei migliorarli, ma non so come farlo,

allora posso aiutarti, mi scrivi i tuoi dati qui , e riceverai al più presto la mia risposta.

Segui le istruzioni e soprattutto se e quando collaboreremo APPLICA i consigli.

Infatti il mio motto è

Dacci dentro e Applica!

Alla prossima puntata

PS: Il mio amico Ajar si è differenziato e ha capito cosa fare per contrastare la crisi,

pensi di poterlo fare anche tu?

… allora lasciami i tuoi dati qui sotto se vuoi una consulenza specializzata per il tuo bar.

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